Budapest. Freddo, tanto freddo, quello che ti immobilizza e non fa articolare parole ed arti. E’ Gennaio e non dovrebbe sorprendermi così tanto dover indossare strati di vestiti, cappello e sciarpa di lana, ma si sa: sono pugliese, non affronto con disinvoltura temperature sotto i 9 gradi. Questa è l’atmosfera fuori, dentro è tutta un’altra storia. Sono emozionata ed eccitata, non vedo l’ora di partire, prenoto il taxi per l’aeroporto e mi verrebbe di raccontare alla centralinista perché sto partendo per l’Ungheria, in realtà non ricordo se l’ho fatto realmente oppure no, ero già nel mio mondo e sognavo ad occhi aperti.
Non ero mai stata in questa città, ho letto qualcosa prima di partire e mi sono lasciata ammaliare dalle foto dei bellissimi scorci scovate on line; ho avuto poco tempo per approfondire i dettagli del luogo perché il motivo del mio viaggio era uno soltanto, insolito ed entusiasmante, avremmo avuto pochissimo tempo per esplorare il resto: Mulino Bianco mi ha invitata ad assistere alle riprese dei nuovi spot che andranno in onda in primavera. Se state strabuzzando gli occhi posso capirvi, quando è arrivata l’email con l’invito l’ho riletta due volte prima di capire che non si trattava di uno scherzo. Sarebbe un eufemismo parlare di gioia e felicità, saltellavo come una bambina a cui è stato detto che da lì a poco avrebbe visitato Disney World.
Veduta di Budapest |
Le merendine ed i biscotti del Mulino Bianco hanno fatto parte dell’infanzia della mia generazione e di quella precedente in modo inequivocabile, mamma lavorava e sfido chiunque a dirmi che con dei genitori fuori casa tutto il giorno facevano merenda o portavano a scuola solo dolci home made. Ci vuole buon senso e misura, nell’alimentazione dell’infanzia come in tutte le cose. Proprio la scorsa estate, ripulendo la stanzetta a casa dei miei, ho ritrovato tutte le scatole da fiammiferi con l’inconfondibile mulino disegnato. Erano ancora piene di sorpresine: il mini goniometro, i cancellini, le carte, i giochi di società mignon. Accanto c’erano i barattolini di latta e due piccole grandi meraviglie: il “mulino radio” e quello con i cassetti e gli scomparti nascosti che contengono matite, pennarelli e gommine. Mi sono incantata a rivedere tutto, è stato un tuffo negli anni più belli, quelli della spensieratezza e della felicità ogni volta che acquistavamo un pacco nuovo di Tegolini o Soldini.
Immersa nei ricordi sono arrivata sul set ed ho iniziato ad osservare tutto, ogni dettaglio, ogni volto, ogni movimento intorno a me. Senza neanche rendermene conto mi sono ritrovata ad esser parte di un meccanismo perfettamente collaudato in cui tutti sanno che dire e come muoversi, il tempo è scandito da battute, ciak e pause. Prima di allora non ero mai stata su un set così grande, non potevo immaginare cosa avrei visto e soprattutto non potevo immaginare il famoso mulino. Posso dire con certezza che poter toccare, osservare ed usare per le foto sui propri blog le stoviglie e gli utensili da cucina che c’erano sarebbe il sogno di qualsiasi food blogger. Stoviglie meravigliose e piatti da esposizione, tanti oggetti vintage e pentole dall’aspetto retrò, più che un mulino era un piccolo grande museo delle meraviglie. Qui e negli spazi circostanti sono stati girati gli spot di prodotti classici e piccole grandi novità che saranno sugli scaffali tra qualche mese.
Immagini del Mulino |
Mie compagne di avventura in questi due giorni sono state Francesca, nostra referente per Mulino bianco nonché una delle anime dei social network dell’azienda, ed Anna, inarrestabile donna, mamma, insegnante, fotografa, appassionata e tanto altro che è stata invitata come me per vivere quest’esperienza unica (da pochissimo anche autrice del blog IdeeAgogo). Con loro ho condiviso chiacchiere e risate, ho assistito alle prove e alle riprese, ho sbirciato dietro alla telecamera per cercare di carpire i segreti del regista e dei suoi assistenti ed ho capito quanto sia articolata la macchina del cinema (perché di veri e propri mini film stiamo parlando, con una storia ed una cura maniacale dei dettagli). Nulla è lasciato al caso: ogni sguardo, ogni parola, tutto è meticolosamente curato; il silenzio che segue l’urlo “Quiet please, thank You” di uno degli assistenti fa sembrare inopportuno anche il rumore del respiro, da quel momento in poi devono sentirsi solo le voci degli attori e null’altro.
Ecco: gli attori. Poche campagne pubblicitarie hanno provocato tanto rumore quanto la scelta di far interpretare il ruolo del mugnaio ad uno degli uomini più sexy che il cinema possa ricordare. Dopo averlo visto recitare dal vivo posso solo dire che Antonio Banderas “può tutto”. Non starò a raccontarvi quanto sia affascinante, come tutto intorno si fermi quando lui sorride e il modo in cui ammalia le donne con una naturalezza che sembra quasi non sapere di possedere. E’ un attore, un professionista e vederlo parlare con Rosita fa quasi dimenticare che sia una gallina. Ebbene, sul set la star è lei. La sua poltrona è un trono vero e proprio, se fosse una donna probabilmente sarebbe capricciosa e volitiva visto il successo che ha riscosso dal primo giorno in cui è comparsa sul piccolo schermo.
La Gallina Rosita, la star |
Sono tornata a Milano ricca di ricordi e immagini, alcune impresse nella mia mente, altre immortalate con il fido telefono (proprio le foto scattate nei due giorni le potete trovare sulla Pagina FaceBook del Blog), ho imparato cosa voglia dire “stare su un set” e rispettare i tempi e l'impegno delle tantissime persone che lavorano qui, ho conosciuto responsabili dell’azienda e della casa di produzione, ho trovato gente innamorata del proprio lavoro, che crede nel prodotto ed ha come obiettivo quello di trasmettere tanta passione negli spot che entrano nelle nostre case.
Amo il mondo del food e parte ne è anche questo, sono i prodotti della grande distribuzione conosciuti in tutto il mondo, che sono nel vissuto di ognuno di noi. Essere entrata in punta di piedi per osservare tutto ha appagato la mia innata curiosità ed ho potuto, finalmente, fare la domanda su una questione che mi attanaglia da anni “Il Soldino che fine ha fatto?”, mi hanno sorriso, scrollato le spalle e risposto con un sornione “Chissà”. Nel frattempo seguo tutte le novità del Mulino Bianco sulla Pagina Facebook e attraverso l’account Twitter, magari prima o poi proprio da qui annunceranno il grande ritorno, vedremo!
Invidia pura … quelle pastine a merenda le ho mangiate anche io, ho collezionato per i mie bimbi tanti gadget, e mi sono fatta un paio di vassoi e anche delle tovagliette! Non critico chi lavora e si impegna nell'industria alimentare, anche perchè è quell'industria, che fino a qualche anno fa, mi sfamava, quando avevo voglia di qualcosa di buono, ed è da quel mulino li, che escono i biscottini al cuor di mela, che tanto piacciono ai miei ragazzi! Ah, per Banderas, quando ha finito di chiacchie rare con la gallina,potrebbe iniziare un discorso serio, con me? :))
Un bacione Francesca,
Aurelia
Ahahah! E comunque ricordami di farti vedere la foto con Banderas al Taste, la custodisco gelosamente sul cell, mannaggia non la posso pubblicare. E' utilizzabile solo per scatenare le invidie vis a vis! Aahah!
Un bacio*
…e ci credo che hai pensato a uno scherzo: non capita proprio tutti i giorni di vivere il set di uno spot con un attore del calibro di Banderas! Bellissimo il tuo reportage: mi ha distratta da una giornata abbastanza pesantuccia.
Un bacio e a presto,
simo
Grazie di cuore Simo! Tanti Soldini al cioccolato di buon augurio per una serata migliore della giornata sfiancante!
Un bacio*
Francesca ci hai fatto sognare leggendo il tuo racconto, il Mulino Bianco è il simbolo della nostra infanzia e Banderas della nostra età adulta 🙂 Aggiungi la location in una città meravigliosa come Budapest che ha lasciato un segno nel nostro cuore…che dire hai fatto un bel film 🙂 Baci
complimenti…l'invidia è davvero alle stelle.. proprio ieri sera parlavo col mio compagno che mi piacerebbe partecipare ad eventi, essere chiamata da aziende importanti, ma il mio è un piccolo blog e le risorse che ho a disposizione mi permettono a mala pena di portarlo avanti…complimenti ancora (io non amo molto banderas ma ti capitasse mai di fare una foto con gassman o bova io mi prenoto x vederla 🙂 )
congratulazioni!!! :*