Lo stile italiano celebrato da Autogrill a Fiumicino

[Post in collaborazione con Autogrill]

Le partenze per me hanno sempre lo stesso sapore: un misto di entusiasmo e ansia, due sensazioni che sono abituata a gestire e che allo stesso tempo fingo mi colgano impreparata. Quella che vi racconto oggi è l’esperienza di una partenza e allo stesso tempo di un arrivo, della nascita di un luogo inaspettato all’aeroporto di Fiumicino a Roma. Per essere precisi si tratta di tre nuovi concept di ristorazione firmati Autogrill nell’area di imbarco E del Terminal 3, quello da cui partono i voli diretti nei paesi esclusi dall’accordo di Schengen. La scelta dei format si adatta e diversifica l’offerta per accontentare un ampio pubblico, rispondendo alle esigenze di chi viaggia per lavoro o piacere, da solo o in famiglia.
Qualche giorno fa la sveglia è suonata all’alba per permettermi di prendere un volo diretto proprio a Fiumicino, un’ora scarsa tra le nuvole per trascorrere il momento del pranzo esplorando e approfondendo tutti gli aspetti che rendono uniche queste realtà. Il nostro breve tour è iniziato da Assaggio, un wine and fish bar con servizio al tavolo che da la possibilità di sorseggiare i migliori vini italiani selezionati da Zonin 1821 in abbinamento ai piatti della chef stellata Cristina Bowerman. Sono tre le sue ricette che è possibile scegliere nel menu e tantissime altre quelle che ha supervisionato per garantire una ristorazione “veloce e di qualità, in grado di accrescere il livello di eccellenza della food experience dei viaggiatori”, come lei stessa ha sostenuto con entusiasmo.

Assaggio è caratterizzato da un design minimalista, un’atmosfera che invita i viaggiatori a sedersi per rilassarsi in un luogo insolito, immerso nelle vetrine dei negozi che lo circondano. Ogni dettaglio è curato con attenzione, dalla mise en place alla presentazione dei piatti come questi: Avocao al quadrato, trota, pepe rosa, pomodori e semi di sesamo; Mezze maniche ripiene di salsa romesco, acqua di mozzarella e mandorle; uovo morbido a 65°, pomodoro, mozzarella di bufala campana DOP e patate al vapore.

I piatti della Bowerman rispecchiano la sua personalità, originale e spiazzante, unisce con disinvoltura materie prime della tradizione in ricette dal sapore sorprendente, che conquistano al primo assaggio. Due anni fa è stata l’unica donna Chef Ambassador di Expo Milano 2015, l’iniziativa mirata a creare una rete di professionisti promotori dei valori propri della manifestazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e dallo scorso anno è in commissione  presso il Ministero per le politiche agricole e forestali per la creazione del Food Act, il patto tra le istituzioni e il mondo della cucina italiana di qualità.

L’insolito tour a Fiumicino è proseguito con la visita al secondo Bistrot presente in aeroporto, che mi ha ricordato quelli di cui vi avevo parlato nei post Eataly e Autogrill insieme per una sosta di qualità e Un nuovo gusto durante le soste in Autogrill, in entrambi i casi si trattava di stazioni di servizio autostradali, ma pur sempre luoghi di transito per viaggiatori. Il concept è lo stesso: punto di forza la collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche  (Unisg) di Pollenzo e la valorizzazione dei prodotti del territorio, in questo caso del Lazio. Stagionalità, regionalità e km 0 sono i tre aspetti importantissimi che rendono questo luogo unico nel suo genere.

 

Dopo aver assaggiato i piatti di Cristina Bowerman e le pizze con i dolci offerti al Bistrot, abbiamo avuto la possibilità di sorseggiare un caffè preparato a regola d’arte nel primo Kimbo Caffè italiano (presente prima solo allo scalo di Francoforte). Il protagonista indiscusso è ovviamente il caffè: dal tradizionale espresso al caffè lungo preparato con cura nella cuccuma. Nel corner Kimbo Enterteinment è sempre possibile acquistare non solo i diversi blend per preparare il caffè a casa propria, ma anche tazzine, caffettiere e tutto ciò che è legato alla tradizione della celebre bevanda.

La giornata è terminata con il rientro a casa, con un viaggio verso Linate in cui ho portato con me la consapevolezza che cultura è anche quella che riusciamo a trasmettere a tavola, invitando i tantissimi turisti che transitano nei grandi aeroporti come Fiumicino a sedersi per assaporare il gusto della tradizione e dell’eccellenza artigianale.

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