Ho cambiato tante case nella mia vita: fino a 18 ho vissuto con i miei genitori, poi l’inizio
dell’università è coinciso con un continuo peregrinare in appartamenti diversi ogni due
anni nella bella Milano. Quando io e Pietro siamo andati a vivere insieme ero convinta che
avrei finalmente potuto trovare la casa della stabilità, quella in cui piantare solidi chiodi e
appendere grandi quadri. Vana illusione. Ho sposato un uomo che ama traslocare,
potrebbe sembrare un’iperbole, ma è davvero così. Fino ad oggi si è verificato tre volte e
ogni tanto lo ritrovo a consultare annunci immobiliari on line alla ricerca di un nuovo
appartamento.
Devo ammettere che non è tanto il trasloco in sé a stancarmi, quanto l’interminabile
periodo della definizione dei dettagli; lampadine appese al soffitto per settimane, tende
da appendere che non sono mai così necessarie da avere la priorità, scatoloni di libri da
svuotare e poi ci sono loro: le pareti bianche. Il minimalista stile nordico mi piace
apprezzarlo solo sulle pagine delle riviste d’interior design, nelle mie case ho sempre
prediletto un colorato e vivo guazzabuglio di tutto l’appendibile. Dovrei interrogarmi su
come non mi sia ancora liberata dello spirito vigile dell’adolescente “tutta poster e foto
delle gite”, sopito nel profondo di ognuno di noi. Le pareti interamente bianche mi
trasmettono ansia.
Siamo una coppia ben assortita: Pietro promuove i traslochi e io mi impegno a
riappendere ogni volta quadri, cornici, piccole sculture, immagini, foto, ganci e mensole.
Come se questo non bastasse sono sempre spinta da una sorta di mantra che potrebbe
essere riassunto come #ilbellodicambiareidea. Un pensiero diventato hashtag e sostenuto
nella sua applicazione pratica dal brand CommandTM. Scelgo gli oggetti da appendere
spinta dal desiderio del momento, focalizzo lo sguardo sulla parete e immagino quale
oggetto posizionato proprio lì potrebbe rendere migliore una giornata, anche solo grazie
ad una vista fugace. Molto profondo il concetto, peccato doversi scontrare con la realtà di
chiodi, martello e buchi, soprattutto quando la parte operativa è affidata a me, nota per
aver danneggiato in malo modo intonaci e mattonelle.
L’idea di riuscire a dare libero sfogo alla fantasia e all’estro, con la consapevolezza di
poter cambiare idea e rimediare in modo facile a eventuali imprecisioni, mi ha fatto
trascorrere un intero pomeriggio a osservare gli angoli di casa ancora bianchi, scorgendo
proprio in cucina una stretta parete pronta per essere personalizzata. Ed è così che in
pochi minuti abbiamo appeso una semplice cornice che abbraccia un disegno bello e
importante per noi, una versione cartoon di me e Pietro realizzata da Carmelo, il
bravissimo amico fumettista che ci segue in questa avventura del blog da quasi cinque
anni. La sua penna su un semplice foglio bianco racchiude tutta la nostra passione per la
cucina, la condivisione e il web. In quel fumetto ci siamo noi e vederla appesa lì, accanto
alla luce che filtra dalla grande finestra, affacciata su quello che è diventato un luogo di
lavoro, ci dona sorrisi e serenità.
Pochi semplici passaggi per appendere in modo veloce qualsiasi tipo di oggetto (fino a 7,2
kg, si potrebbe quasi appendere un prosciutto…), nessun materiale ulteriore rispetto alle
strisce appendiquadri CommandTM, che aderiscono perfettamente a legno, piastrelle,
metallo o pareti dipinte. Al primo ripensamento sono bandite le preoccupazioni: non
dovrete chiamare l’imbianchino o improvvisarvi tale, basterà staccare la cornice dalla
parete e tirare verso il basso la striscia. Nessuna macchia o rumore molesto
accompagnerà il gesto. Davanti alla parete di nuovo bianca ci sarete voi e tanta creatività
a cui dare voce. Io nel frattempo sto già pensando a cosa appendere per rendere natalizia
la casa, chissà se il disegno appena appeso rimarrà lì ancora per molto. Ve lo farò sapere.
In collaborazione con CommandTM