Post in collaborazione con Scavolini
In un uggioso Sabato di Maggio di primavera inoltrata ho raggiunto lo show room Scavolini in Corso Sempione 39 e mi sono poi spostata in quello di Piazza Missori 2 sempre a Milano, sicura che avrei trascorso una piacevole giornata, ma ignara del fatto che sarei tornata a casa con un piccolo tesoro da custodire.
L’occasione mi è stata offerta da Scavolini, che immagino abbia bisogno di pochissime presentazioni: è un’azienda italiana che da oltre cinquant’anni realizza meravigliose cucine (e non solo). Dal prossimo autunno proprio “la cucina più amata dagli italiani” sarà protagonista di un nuovo programma televisivo di cui ancora non è stata svelato nulla, se non che i partecipanti dovranno essere appassionati di cucina. E negli show room di Milano e di altre città di Italia si stanno svolgendo i casting, dietro quelle cucine meravigliose che chiunque vorrebbe diventassero parte integrante della propria casa.
Non avevo mai assistito alla selezione dei partecipanti di un programma televisivo, non sapevo assolutamente cosa avrei vissuto e la curiosità è stata vigile in me per tutta la giornata, facendomi carpire sguardi, paure, emozioni e tenacia dei tantissimi aspiranti concorrenti/partecipanti/selezionati. Ho ascoltato con attenzione le domande che gli venivano poste, mentre l’operatore video inquadrava le mani che si muovevano nervosamente o gli occhi che si guardavano intorno in cerca di conforto. Tensione nel rispondere a quesiti tecnici su cosa fosse “La marisa” (voi lo sapete?) o sull’identificazione di una spezia dopo averla annusata; sospiro di sollievo e calma nel raccontare cosa significhi la cucina nella loro vita, come quel luogo venga identificato nella quotidianità di persone così diverse e in realtà tanto simili.
In Italia la cucina è il luogo maggiormente vissuto della casa, è il cuore pulsante degli appartamenti, è idealmente un’isola felice dove la famiglia si riunisce non solo per consumare i pasti, ma per chiacchierare e condividere i ricordi della giornata o pianificare il futuro. È scientificamente provato che parlare mentre si cucina o si gusta un buon piatto favorisca l’apertura, il dialogo e le emozioni, farlo in una bella cucina è un ulteriore valore aggiunto.
Il tesoro a cui ho fatto riferimento prima arriva proprio da qui, dalle parole dei partecipanti che ci hanno raccontato piccoli frammenti della loro vita, attimi vissuti da soli o con parenti e amici mentre erano nella loro cucina. È quello il luogo dove inizia il processo creativo per la realizzazione di un piatto, è lo spazio in cui si è padroni di se stessi e si può lasciare libero sfogo alla creatività, è momento di piacere, di assaggio e di sperimentazione, è terra di evasione dalla routine e dalla monotonia, è set di nuove avventure, è campo di battaglia, è spazio libero da gerarchie, è vita, è famiglia, è casa.
Ovviamente non so chi dei tanti sarà scelto, non ci è stato neanche lasciato intuire e forse è giusto così, per me hanno tutti colpito nel segno, non perché valesse la preparazione tecnica, ma perché hanno saputo esprimere profondamente la passione per il cibo, il vino e la cucina. Sono curiosa di scoprire se rivedrò davvero qualcuno di loro sul piccolo schermo, se avrà lo stesso sguardo emozionato e le mani che non riescono a fermarsi. Devo aspettare ancora qualche mese e se avete piacere potete condividere con me l’attesa seguendo i canali social di Scavolini (Facebook – Instagram).