Credo che l’amore viscerale verso il mare mi accompagni da sempre, le foto della mia prima infanzia lo dimostrano e la spontaneità con cui tenevo in mano ricci e granchi a 5 anni è il chiaro segnale di quanto sia, da tempo immemore, in sintonia con questo elemento e con tutti i suoi abitanti. Ho imparato a nuotare molto presto, sentivo il bisogno di poter superare il limite imposto dal “dove si tocca con i piedi”, ho preso il largo molte volte, generando panico e paura nei miei genitori. Non c’è stato giorno d’estate in cui non abbia rubato attimi in solitaria per ritrovare un po’ di pace con la testa sommersa nelle onde: ho festeggiato quando ho visto la mia prima stella marina a ridosso dell’isolotto della solita spiaggia, ho nuotato fino a non sentire più le gambe quando ero nervosa e adirata per un periodo infelice, ho consumato tutto il fiato l’estate della maturità, mentre esploravo spiagge del Salento che mi sarebbero rimaste nel cuore.
Il mare è sempre quello, dalla prima estate della mia vita fino a questa del 2016, che corrisponde con la seconda per Lavinia e per i nostri altissimi castelli di sabbia e i giochi in acqua. Anche lei ama la spiaggia e familiarizza volentieri con le creature del mare, ha collezionato alghe e conchiglie, infortuni “marini” e tanto entusiasmo. É ancora piccola per accompagnarmi in interminabili escursioni immerse nella bellezza, ma so che tra qualche anno condivideremo anche questi momenti e sarà meraviglioso, è tra i progetti che segretamente custodisco nel cuore da tanto tempo.
Quest’anno ho avuto l’occasione di guardare il blu con gli stessi occhi, ma con nuovi mezzi. Ho sempre indossato gli occhialini da piscina graduati (povera me, vittima della miopia) e un paio di vecchie pinne per nuotare alla scoperta dei fondali sempre uguali eppure profondamente diversi di stagione in stagione. Nelle ultime settimane, invece, mi sono immersa equipaggiata di un’attrezzatura che non avrei immaginato avrebbe potuto cambiare la percezione dei fondali. Sto parlando della Maschera da Snorkeling Easybreath TRIBORD, del Top Neofun TRIBORD e delle Pinne snorkeling 100 TRIBORD. Ne ho ampiamente condiviso immagini e video su Instagram, Snapchat (@singerfood), Facebook e Twitter; ho raccontato di come sia meravigliosamente sorprendente riuscire a nuotare mantenendo lo stesso ritmo del respiro in una maschera che non si appanna e permette un’ampia visuale a 180°. Facilissima da indossare e bella, esattamente come top e pinne; ho scelto l’abbinamento rosa azalea (che ai miei occhi è subito apparso come “rosa Barbie”) e non vi nascondo che ho attirato l’attenzione di tanti bagnanti, dei vacanzieri di Giugno nella mia amata Puglia.
Ho sempre amato lo snorkeling, è uno di quei pochi sport che unisce l’aspetto motorio alla magia di vivere pienamente la natura. In una zona molto bella, vicino alla spiaggia dove sono solita andare, organizzano giornate di seawtaching in area protetta, in una piccola perla del nostro Mar Mediterraneo. É la Riserva di Torre Guaceto e per i fortunati che l’estate decideranno di venire nel nostro Alto Salento consigliamo di prenotare per tempo questa bellissima esperienza. Le immagini che condivido con voi oggi, invece, arrivano dal mare della zona della provincia di Brindisi all’altezza di Carotino e San Vito dei Normanni, fondali davvero bassi che nascondono un’incredibile flora e fauna, tantissimi pesci con cui nuotare e piante da ammirare.
In questo mare mi tuffo appena posso, Milano non è poi così lontana dalla bellissima Puglia. Il mio mare è quello che si riflette negli occhi di mia figlia, è lo stesso della mia infanzia, quello che ho amato dal primo momento e che lei non vuole mai lasciare.