Post in collaborazione con Siram by Veolia
Ricordo ancora nitidamente come ci sia stato un lungo periodo, collocabile negli anni in cui frequentavo la terza media, in cui ero convinta che avrei cambiato il mondo. Lo avrei fatto in modo radicale con i miei comportamenti esasperatamente rispettosi dell’ambiente. Erano gli anni ’90, il periodo in cui stava pian piano emergendo una coscienza sociale collettiva rispetto alle tematiche ambientali. In quello stesso periodo nelle scuole si iniziava a fare informazione spiegando ai bambini, in modo più o meno chiaro, quanto fosse importante l’apporto dei più piccoli in questo processo. Ciò che, invece, non ci spiegavano era la dimensione del fenomeno e la necessità che la serie dei comportamenti virtuosi venisse condivisa dall’intera comunità mondo. I miei otto anni mi permettevano di vivere questo piccolo delirio di onnipotenza, sottolineando ad ogni carta gettata in un cestino per strada l’atto di eroismo che stavo compiendo.
Ero convinta che il mio esempio sarebbe stato fondamentale per indurre chiunque mi vedesse a fare altrettanto e i miei genitori erano costretti a rimediare alle non poche situazioni imbarazzanti che con disinvoltura creavo. Una su tutte il giorno in cui a muso duro affrontai un anziano signore che aveva gettato una cicca di sigaretta per terra e aveva reagito al mio ammonimento con un sonoro insulto, che lì per lì non colsi. Con il passare degli anni sono riuscita a contestualizzare le mie convinzioni, senza perdere le sane abitudini che le maestre allora mi avevano detto di assumere. Ora cerco di trasmettere a mia figlia la stessa curiosità verso tutto ciò che la circonda, facendole capire quanto sia importante preservare questo incredibile mondo in cui viviamo.
Partecipare alla presentazione del libro “CambiaMondo – Cosa fare (e non fare) per il nostro pianeta” mi ha riportato indietro nel tempo, mi ha fatto ricordare i giorni della mia infanzia, quando la scuola è stata spesso teatro di crescita non solo accademica. Seduti ad ascoltare gli autori, Sergio Rossie Beniamino Sidoti, e l’illustratrice Chiara Morraho scoperto che tra le pagine illustrate c’è molto di più. È un libro interattivo che permette di riprodurre prove ed esperimenti, imparando a salvaguardare l’ambiente attraverso la conoscenza e l’azione. Al suo interno ci sono quattro capitoli ispirati agli elementi naturali di Fuoco, Acqua, Terra e Aria attraverso i quali sono proposti i temi dello sviluppo sostenibile.
CambiaMondo, però, è anche un laboratorio itinerante dedicato ai bambini delle scuole elementari, che arriverà nelle classi delle principali città grazie a “Prima Effe.Feltrinelli per la Scuola” o troverà spazio nelle libreria Feltrinelli di tutta la penisola. Saranno laboratori creativi e scientifici che si prefiggono come scopo quello di insegnare ai bambini cosa fare e cosa non fare per rispettare le risorse della terra.
Un aspetto interessante di CambiaMondo è il fatto che sia un progetto collettivo che unisce le energie di Librerie laFeltrinelli, Gribaudo e Siram by Veolia. Quest’ultimo è un gruppo italiano che da cento anni lavora nella gestione dell’ottimizzazione delle risorse (efficienza energetica, ciclo integrato delle acque e rifiuti speciali) per il mercato pubblico e privato e che fa parte di Veolia, gruppo leader a livello mondiale per i servizi ambientali.
Emanuela Trentin, Direttore Risorse Umane e Comunicazione di Siram by Veolia, ha spiegato con entusiasmo come il progetto sia nato dalla vocazione della sua azienda per la cura delle risorse ambientali, che possono essere preservate solo attraverso l’agire quotidiano di ogni cittadino, grande o piccolo che sia.
Ho ascoltato con attenzione le sue parole e ho ritrovato il pensiero di me bambina, lo stesso che continuo a custodire tra i valori più importanti e quello che mi spingerà a condividere con mia figlia la lettura di questo libro, come fosse la partenza di un percorso di importante consapevolezza.
[Il libro è già disponibile in tutte le librerie]