Post in collaborazione con Molino Magri
La ricetta che sto per condividere con voi è un esperimento. Mi sono ritrovata tra le mani una confezione di Farina di Canapa di Molino Magri e ho iniziato a fantasticare su quale ricetta avrei potuto preparare per scoprire il sapore di questo prodotto che non conoscevo. La prima idea è stata quella di provare a realizzare dei biscotti o una crostata, in ogni caso una preparazione dolce, ispirandomi alle leccornie che Frankie prepara in alcune puntate di “Grace & Frankie”, una delle mie serie del cuore. Avevo già pensato alla marmellata che avrei abbinato, senza dimenticare la variante con la crema di nocciole. Poi all’improvviso ho cambiato idea e ho pensato che avrei dovuto osare.
Cosa c’è di più rischioso del profanare una ricetta della tradizione? Profanarne una della tradizione pugliese! Ed eccomi qui a raccontarvi di quella volta in cui ho preparato la Focaccia con Farina doppio zero, Rimacinata di grano duro e Farina di canapa, tutte della linea Molino Magri dedicata all’uso domestico. In particolare quest’ultima è ottenuta dalla molitura dei panelli di semi di Canapa Sativa. É incredibilmente ricca di proteine, fibre e acidi grassi. Prima di procedere con l’impasto ho “studiato” la percentuale che avrei dovuto aggiungere e tutte le mie fonti sono state concordi nel sostenere che ne avrei dovuta utilizzare non più del 10% sul totale della farina pesata.
Posso ritenermi soddisfatta del risultato ottenuto. Come molti di voi sapranno l’impasto della focaccia pugliese per esser considerato “adeguato” deve essere morbido, di una consistenza che difficilmente si può spiegare con le parole. Basta affondare anche solo una volta la mano nell’impasto pronto e lievitato per non dimenticarlo mai più. É una sorta di rito che ogni puglieseche si rispetti, o aspirante tale, deve compiere almeno una volta nella propria vita, per imprimere in modo definitivo la conoscenza del procedimento. Il mio timore più grande era che il nuovo equilibrio delle tre farine avrebbe complicato tutto, così ho iniziato a studiare le percentuali, le caratteristiche degli ingredienti per poi arrivare alla conclusione che…avrei improvvisato, con grande disinvoltura. E questa volta l’intuizione è stata vincente. Eccovi la ricetta.
INGREDIENTI:
300g di Farina doppio zero
200g di Rimacinata di grano duro
40g di Farina di canapa
300ml di acqua
10g di sale iodato
5g di zucchero
150g di patate
Mezzo cubetto di lievito di birra
Olio extra vergine di oliva
Sale grosso
Pomodorini ciliegini
Iniziate la preparazione sciogliendo il lievito nell’acqua insieme allo zucchero e versate il liquido nell’impastatrice con le farine e la patata, che avrete precedentemente lessato e schiacciato.
Se siete tradizionalisti e preferite impastare a mano vi suggerisco di farlo in un’ampia ciotola e non direttamente sulla spianatoia, sarà più semplice controllare l’impasto molto morbido.
Aggiungete all’impasto, già lavorato, il sale e due cucchiai abbondanti di olio extravergine d’oliva; continuate a “lavorarlo” fino ad ottenere la consistenza di cui vi parlavo nell’introduzione del post.
Chiudete l’impasto in un’ampia ciotola, lasciatelo in un luogo caldo, con temperatura costante, per almeno 4 ore. Prelevate l’impasto e stendetelo in una teglia abbondantemente oliata. Incastonate sulla superficie i pomodorini tagliati a metà, spennellate con altro olio extravergine d’oliva e aggiungete del sale grosso.
Lasciate lievitare l’impasto nella teglia per un’altra ora all’interno del forno spento, ma con la luce accesa. Questa “tecnica” mi è stata insegnata da donne pugliesi con anni di esperienza alle spalle, è un trucco validissimo.
Fate cuocere la focaccia nel forno statico preriscaldato alla massima temperatura che può raggiungere, il nostro 250°, per 25 minuti circa.