L'Azienda Zonin è una di quelle realtà che anche chi non ama il vino conosce, forse per sentito dire o perché all'estero è tra le più rappresentative del mercato italiano, presente infatti in più di 102 paesi nel mondo. Abbiamo avuto il piacere di conoscere Francesco Zonin, arrivato a Milano per rappresentare la sua famiglia ad una una stimolante degustazione dei loro vini in abbinamento a chicche gastronomiche. Con un sorriso sincero e l'orgoglio negli occhi, ci ha spiegato cosa suo padre ha voluto rispettare dall'inizio dell'attività ad oggi: "ad ogni regione la sua tradizione, ad ogni regione il suo vino".
Francesco Zonin, vice presidente con i due fratelli e Responsabile Area Commerciale e Marketing |
La degustazione è stata proprio un viaggio attraverso i profumi ed i sapori della penisola, con approfondimenti e curiosità su vino e prodotti che ci sono stati raccontati da Davide Oltolini (analista sensoriale) e Lorenzo Zonin (wine ambassador, nonché cugino di Francesco, la si potrebbe definire una passione di famiglia). Oggi la realtà di questa casa vinicola conta un'estensione di circa 2000 ettari di terra, dislocati su 9 tenute presenti in 7 regioni. In ognuna di queste è la gente del loco che si occupa della coltivazione delle terre, collaborando con gli enologi e gli agronomi dell'azienda, sempre nel pieno rispetto della territorialità della zona in cui sorgono.
La storia della famiglia Zonin è legata al mondo del vino da sette generazioni, la casa vinicola nasce ufficialmente nel 1921, ma saranno gli anni '60 quelli più importanti per la crescita e lo sviluppo della missione aziendale che l'attuale presidente Gianni Zonin aveva in mente. La prima tenuta ad essere acquistata è stata Ca' Bolani in Friuli, l'ultima delle nove la Masseria Altemura nel nostro amato Salento nel 2000. Realtà diverse unite dallo stesso marchio, un controllo della filiera attento e rispettoso delle caratteristiche di vini che hanno il profumo ed i sapori della loro terra d'origine. Alla base di tutto questo ci sono i valori che con attenzione non sono venuti mai meno in più di cinquanta anni di attività: integrità, passione, identità, ecosostenibilità, fiducia.
Il nostro viaggio sensoriale nel corso della serata ha toccato ogni regione, abbiamo respirato ed assaporato la tradizione del sud, centro e nord italia in ogni sorso e ad ogni assaggio. Questo è stato il tragitto che vi raccontiamo anche attraverso i link delle meravigliose tenute dove i vini sono prodotti.
La Gentilesca 2011 – Abbazia Monte Oliveto, San Gimignano & Pecorino Toscano del Caseificio Dino Fabbri di Seggiano.
La Vernaccia, primo vino italiano ad ottenere la DOC a metà degli anni ’60, si presenta con un colore giallo cristallino, floreale e minerale al naso e morbido ed equilibrato al gusto. L’abbinamento con questo formaggio a pasta molle è molto interessante e lascia una piacevole nota amaricante.
Insolia 2011 – Feudo Principi di Butera, Sicilia & Ragusano DOP della Bottega di Salvatore Garziano di Mazzarino.
Un vino giallo paglierino, con note fruttate e floreali ed un gusto elegante e con sentori di mandorla. Il ragusano è caratterizzato da una leggera piccantezza ben smorzata dal vino abbinato.
Aquilis 2011 – Tenuta Ca' Bolani, Friuli & Prosciutto di Trota della Società agricola Sterpo.
Interessantissimo sauvignon friulano dalla grande mineralità e complessità. L’abbinamento con un prosciutto di trota dall’importante sapidità è tanto audace quanto sorprendente.
Oltrenero Brut – Tenuta Il Bosco, Oltrepò Pavese & Salame di Varzi Cucito del Salumificio Magrotti di Montesegale.
Un metodo classico Blanc de Noir, uno spumante che ha un buon perlage e le classiche note olfattive di pane e lievito. Al gusto denota un’ottima freschezza e complessità che si sposa benissimo con la grassezza e sapidità del salame.
Sasseo 2011 – Masseria Altamura, Salento & Capocollo della Masseria Fragnite di Ostuni.
Un colore rosso intenso ed i caratteristici sentori di frutta matura ed un corpo caldo ed avvolgente adatto all’abbinamento con i salumi ed in particolare con il capocollo proposto.
Sassabruna 2010 – Rocca di Montemassi, Maremma Toscana & Pecorino di Grotta stagionato de La Novella di Valpiana.
Note di legno e vaniglia morbido ed elegante in bocca. Un rosso toscano di concezione moderna che ben si coniuga al Pecorino di Grotta, dolce ed intenso, proposto in abbinamento.
Acciaiolo 2009 – Castello d'Albola, Radda in Chianti & Tonno del Chianti di Casa Porciatti di Radda in Chianti.
E' un vino ottenuto da uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Al naso sono evidenti le note balsamiche e speziate ed al gusto una grande rotondità ed i sentori di una raccolta leggermente tardiva. L’abbinamento è con un Tonno del Chianti, un salume di maiale che richiama magicamente il sapore del tonno.
Amarone 2009 Zonin, Veneto & Monte Veronese del Caseificio La Casara di Roncà.
Un abbinamento riuscitissimo in cui le note balsamiche ed i sentori di liquirizia e uvetta di questo importante vino esaltano alla perfezione il Monte Veronese.
Moscato d'Asti – Castello del Poggio, Piemonte & Melinghe artigianali della Pasticceria Vittoria di Asti
Un'ultima melinga mangiata al volo e siamo tornati a casa con ricordi e sensazioni di una degustazione piacevolmente diversa dalle altre, con chiusura in dolcezza.
complimenti per l'evento a cui hai partecipato e grazie per averlo condiviso con noi 🙂 io adoro i vini anche se ne posso bere davvero pochissimo
che bella degustazione! baci