PRIMO GIORNO
Ho provato a ricordare altri appuntamenti simili nel calendario milanese degli anni passati, ma non mi è venuto in mente nulla, posso a ragion veduta dire che “Cibo a Regola d’Arte” sia unico nel suo genere. Dal 14 al 15 Marzo la Triennale di Milano è stata travolta dai profumi della cucina mediterranea ed ha ospitato chef, appassionati di cibo e giornalisti che hanno avuto la possibilità di immergersi nel mondo del food ed anche wine (grazie ad uno degli sponsor, nostra antica conoscenza, TrentoDoc) per trascorrere delle giornate ricche di incontri e show cooking.
Ho liberato la giornata di Giovedì 14 da tutti gli altri impegni e dalle 10 alle 17 mi sono concentrata solo sul ricco calendario del programma della manifestazione. Tutti i laboratori a numero chiuso segnavano il sold out già da tempo, pochi fortunati sono riusciti a godere degli ultimi posti grazie a delle iniziative di ViviMilano-Corriere della Sera e LeiWeb. Ero tra i fortunati che hanno potuto partecipare ai workshop ed è stato un onore considerata la lista d’attesa. Ciò, però, non ha pregiudicato la partecipazione agli eventi ad ingresso libero e se non ci siete ancora stati vi do un consiglio: non lasciatevi sfuggire l’occasione di partecipare a quelli della seconda sessione.
Appena arrivata mi sono ritrovata ad “affrontare” un’orata, adoro il pesce e sfilettarlo alla perfezione è l’operazione che temo di più. Grazie al nostro insegnante chef Michelangelo Citino ho imparato a cucinare un piatto che, immagino, diventerà uno dei miei cavalli di battaglia ai fornelli, era talmente buono che l’ho mangiato a lezione finita (ore 11). Vi riassumo brevemente ingredienti e passaggi e se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque. E’ tutto documentato anche in un’intervista che potete rivedere sul sito del Corriere della Sera (Milano), ebbene sì, un po’ di imbarazzo lo provo.
Orata con Gremolada di Limoni
Abbiamo iniziato preparando la gremolada. E’ semplicissima, basta lasciar riposare in una coppetta mezzo scalogno tagliato in piccoli pezzi, capperi, origano fresco sminuzzato, polpa di limone, zeste di limone caramellate (in acqua e zucchero), olio, sale e pepe. Messa da parte la gremolada abbiamo tagliato due filetti dall’orata, seguiti dallo chef e dai ragazzi che lo assistevano in sala; li abbiamo fatti cuocere per pochi minuti in acqua bollente con sale, pepe ed un filo d’olio. In poco meno di quaranta minuti la ricetta era pronta per essere mangiata, vi assicuro che è davvero buona.
Ammetto di essere spudoratamente di parte, ma il momento che ho aspettato con gioia è arrivato nel primo pomeriggio: il WorkShop “Con le mani in Pasta” tenuto dai ragazzi di Masseria Morrone di Ostuni, aderenti al circuito Masserie Didattiche pugliesi. Raccontare che ho imparato a preparare i biscotti di mandorle a Milano da insegnanti d’eccezione che arrivano dalla città in cui ho frequentato il Liceo ha del paradossale. Sulla Pagina FaceBook Ufficiale trovate tutte le foto, comprese quelle delle mie mani che impastano il profumatissimo composto di mandorle, uova, zucchero, cannella e cioccolato. A proposito di Puglia, vi anticipo un appuntamento che anche in quest’occasione si è ricordato: il 22 Giugno si terrà Masserie Sotto le Stelle, una terza edizione che sarà ricca di sorprese e novità, scoprire il territorio italiano non dovrebbe essere solo un piacere, ma un dovere di ognuno. La conoscenza del patrimonio culturale è l’unico modo che ci permette di apprezzarlo e preservarlo.
Proprio di patrimonio gastronomico si è parlato durante lo show cooking “Ti racconto un piatto della tradizione”, momento che ha chiuso la mia giornata in Triennale. E’ stato mostrato come realizzare delle perfette orecchiette e come condirle con sugo ed involtini di asino, una delizia della Valle d’Itria. A rigor del vero sento di dover fare solo una precisazione, la giornalista che affiancava i ragazzi in questo ultimo incontro ha espresso un paio di considerazioni che da pugliese non posso né condividere né tantomeno non precisare. La prima: se non trovate la semola rimacinata (eventualità remota, c’è anche in grande distribuzione) non usate assolutamente il semolino, piuttosto usate una farina di grano duro. La seconda: gli oli del Sud non sono “tutti forti”, così semplicisticamente parlando, c’è una tale varietà di cultivar che liquidare il discorso in una lapidaria considerazione è davvero misero. Ma queste sono osservazioni personali, i dibattiti e il confronto sono costruttivi anche per questo.
Domenica 24 ci aspetta un’altra bellissima giornata a Cibo a Regola d’Arte, seguiteci su Twitter @SingerFood & @Pietrosfood vi racconteremo ogni dettaglio e magari riusciremo anche ad immortalare lo chef italiano più temuto dai concorrenti di MasterChef.
SECONDO GIORNO
Il mio secondo giorno, durante la sessione presso il Museo della Scienza e della Tecnica in Via Olona, non poteva iniziare in modo migliore: mani in pasta e orecchiette come fossi a Brindisi durante una Domenica mattina in famiglia. Semola ed acqua a temperatura ambiente, questi gli ingredienti che racchiudono in sé la tradizione di una preparazione con radici lontane, un formato di pasta che rappresenta la Puglia, la terra e l’amore per la cucina.
complimenti come sempre ci rendi partecipi di queste bellissime iniziative!!!!aspetto comunque la ricetta di questi buonissimi biscotti..ci tengo! per quel che riguarda la giornalista si vede che non era proprio "ferrata in materia" percio' onde fare cattive figure è meglio tacere o andare molto sul generico!! un caro abbraccio,peppe.
Concordo su tutto, il silenzio spesso crea meno imbarazzi! 😉
A presto Peppe!